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TESTI CRITICI

Silvio Consadori
Silvio Consadori
Giulia Veronesi
CONSADORI

Alla prova più difficile della giovane pittura italiana, la guerra, rispondono i pittori tenendo fede a se stessi, al proprio assunto morale di vita, forte, patita, violenta sempre di più nella pittura. E, chi può, dipinge, ostinato a credere. Esitazioni, dubbi, errori, un cedere improvviso a dure e pericolose tentazioni, un rifuggire dal facile: così, senza più abbandoni, i migliori fra i giovani sembrano misurare la loro resistenza all’immane peso del tempo che vuol gravare su di loro fin che ogni voce di canto, mortificata, taccia lasciando tutto lo spazio e tutta l’eco all’urlo.

in Arte italiana del nostro tempo, a cura di Stefano Cairola, Ed. Istituto Italiano d'Arti Grafiche, 1946
Silvio Consadori
Ermanno Federico Scopinich
INCONTRO CON SILVIO CONSADORI
Mazzorbo di Burano, Settembre 1969

Un caldo, dorato tramonto lagunare.

Il suono del campanello mi scuote dalla pigrizia contemplativa. Mi avvio alla porta, sicuro di sentire lo scalpiccio di piedi infantili in fuga sulla fondamenta e lontane felici risate per lo scherzo riuscito.

Invece mi trovo davanti un tizio con in testa uno strano berretto bianco da cicli­sta, mezza sigaretta spenta in bocca, che senza mezzi termini mi chiede con vo­ce roca: “Scusi, avrebbe un po’ di acquaragia?”.

Così ho conosciuto Silvio Consadori, pittore.

in Consadori, Ed. Amilcare Pizzi, 1969
Silvio Consadori

Quando Silvio Consadori mi ha domandato al telefono di presentarlo con una mia pagina per questa “personale” alla Ponte Rosso, mi ha colto un piccolo vile sgomento, l’impulso di sottrarmi balbettando un rifiuto.

Molto, con mirabile competenza e bravura è stato detto di questo eccellente artista. Veri “maghi”, oltre che della sapienza nelle arti figurative, della scrittura, che avevo letto su di lui (Carlo Munari, Mario Ghilardi, Giannetto Valzelli, Ugo Nebbia, Claudio Toscani e altri ancora) m’inducevano a un pusillo “non possumus”, a rintanarmi nel cespuglio della mia inettitudine. Caro Silvio!

Luigi Santucci
Silvio Consadori
Raffaele De Grada
in Consadori, Ed. Galleria d'Arte Ponte Rosso, 1993
GIUSTIZIA STORICA PER SILVIO CONSADORI

Non è passato un anno da quando sulle colonne di “Arte” chiedevo una giusta con­siderazione storica per Silvio Consadori, un pittore che ai suoi tempi ha avuto del resto un posto rilevante tra quelli che negli anni trenta venivano detti “gli artisti di Bagutta”, dalla famosa trattoria milanese che bandì i primi premi letterari di vasta promozione decretati da un consorzio di letterati e artisti che la frequentavano; poi Consadori si appartò tra quelli che, per il loro amore per il paesaggio di quel­l’isola veneziana, vennero chiamati “i pittori di Burano”.

Numerosi critici e giornalisti hanno scritto di Silvio Consadori.

Tra questi: Paolo Biscottini, Flaminio Gualdoni, Giulia Veronesi, Oscar Di Prata, Carlo Munari, Ermanno Federico Scopinich, Mario Ghilardi, Claudio Toscani, Giannetto Valzelli, Luigi Santucci, Raffaele De Grada, Orlando Consonni, Mauro Corradini.

Proponiamo di seguito quattro testi di Giulia Veronesi, Ermanno Federico Scopinich, Luigi Santucci e Raffaele De Grada.

 

Tutti questi testi sono pubblicati sul volume "Silvio Consadori 1909-1994" a cura di Flaminio Gualdoni e Anna Maria Consadori (Ed. Nomos, Busto Arsizio - VA - 2009), pubblicato in occasione della mostra antologica organizzata nel 2009 presso il Museo Diocesano di Milano a cura di Flaminio Gualdoni e Anna Maria Consadori.

La pubblicazione è disponibile presso la Galleria Anna Maria Consadori.

MAL DI PITTURA
Intervista a Silvio Consadori
in Consadori, Ed. Galleria d'Arte Ponte Rosso, 1993
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